domenica 24 ottobre 2010

Focaccia genovese a lunga lievitazione

Focaccia genovese a lunga lievitazioneUna versione "lenta" della classica focaccia genovese. Se non avete fretta, questa lunga maturazione dell'impasto darà alla vostra focaccia una migliore alveolatura, digeribilità, durata e un profumo irresistibile!

Tempo di preparazione
1 ora, più 12 ore per la lievitazione

Difficoltà

Difficile

Ingredienti
1Kg farina 0 o 00 di media forza (vedi note)
oppure
700 gr di farina 00
300 gr di farina Manitoba

600 ml acqua
oppure
400 ml di acqua
200 ml di vino bianco secco

75 ml di olio

in estate (T.amb. ~ 24-28°C)
1 gr di lievito di birra
in inverno (T.amb. ~ 19-23°C)
2 gr di lievito di birra

3 cucchiaini (15 ml) di sale
2 cucchiai (30 ml) di malto d'orzo in pasta
olio di oliva per emulsione ed ungere q.b.

Preparazione
Prestare innanzitutto attenzione alla temperatura dell'acqua, degli ingredienti e dell'ambiente: in particolare l'acqua deve essere freddissima (4°C) in estate, fredda (10°) in inverno (anche il vino, se lo si usa, deve essere alla stessa temperatura).
Per valutare se la temperatura è corretta si può utilizzare la "regola del 55": la somma della temperatura degli ingredienti, dell'acqua e dell'ambiente dovrebbe essere il più possibile vicina a 55.

Impastare in MdP o impastatrice per 30' circa, aggiungendo il sale quando l'impasto comincia già a stare insieme.
La MdP può essere usata solo se il proprio modello non è di quelli che preriscaldano il cestello durante l'impasto, altrimenti si vanifica il controllo sulla temperatura degli ingredienti.

Alla fine dell'impasto, questo sarà molto morbido, e probabilmente un po' appiccicoso. Rovesciarlo sulla spianatoia ben infarinata con le mani anch'esse infarinate, formate una palla e mettetelo in una ciotola infarinata.
Coprire con un canovaccio e mettere a riposare a temperatura ambiente per 3 ore circa.

Trasferirlo di nuovo sulla spianatoia e dividerlo in tante parti quante saranno i tegami in cui verrà infornato (calcolare 350 - 400 gr. di pasta per un tegame 35x25).
Rimboccando delicatamente l'impasto da sotto, formare delle pagnotte, infarinarle e metterle a lievitare coperte da un canovaccio per 2 ore e 1/2 a temperatura ambiente.

Ungere abbondantemente i tegami con altri 2 cucchiai d'olio. I tegami più adatti sono quelli in banda stagnata, vanno bene anche in alluminio o i classici antiaderenti per pizza.

Allargare l'impasto (non reimpastare) con le mani e sulla sulla madia, poi nel tegame unto, shiacciando forte con i polpastrelli per formare le caratteristiche "fossette". La pasta dovrà avere uno spessore di circa mezzo centimetro.

Coprire con un canovaccio e lasciare lievitare per altre 6 ore.

Preriscaldare il forno (non ventilato) a 220 gradi, mettere una coppetta con dell'acqua in un angolo del forno.
Prima di informare, spruzzare abbondatemente la superficie con una emulsione composta in parti uguali di olio extra vergine e acqua, con qualche pizzico di sale fino (suggerimento: mettere tutto in una bottiglietta e scuotere forte).

Dopo 10 minuti, spruzzare ancora la superficie con l'emulsione.

Cuocere per altri 10 / 15 minuti, la superficie dovrebbe formare una bella crosticina dorata, nel caso si può accendere il grill negli ultimi minuti.

Appena sfornata, spennellare con un giro d'olio la superficie.

Varianti più comuni (e buone!):

con la salvia
tritate finemente 3-4 foglie di salvia fresca e aggiungetele all'impasto.

con la cipolla
tagliate a julienne 2-3 cipolle e fatele rinvenire in un filo d'olio, poi bagnate con vino bianco. Portate le cipolle a metà cottura. Spargetele generosamente sulla focaccia prima di infornare. Nota: in questo modo la focaccia risulterà in generale meno cotta.

Con le olive (purpe)
tritate grossolanamente 3-4 cucchiai di olive taggiasche (o altro tipo) e aggiungetele all'impasto. Nota: anticamente si usavano i residui della spremitura delle olive, soprattutto nel levante ligure.

Immagini


Note
La principale difficoltà della ricetta consiste nella manipolazione dell'impasto. Bisogna evitare di incorporare della farina anche se l'impasto è molto appiccicoso, ma lavorare sempre con mani e spianatoia ben infarinate.
Inoltre bisogna evitare di piegare su se stesso l'impasto o reimpastare, per non "smontarlo" e perdere la maggiore alveolatura data dalla lunga lievitazione.

Per una lievitazione di questa durata, è indispensabile che la farina abbia abbastanza "forza", ossia capacità di sviluppare glutine.
La "forza" della farina si misura con un valore detto "indice W". Purtroppo tale indice non viene di solito riportato sulle confezioni, ma potreste riuscire a trovare l'indice "W" della farina che utilizzate solitamente con delle ricerche in Rete.
Il valore consigliato per questa ricetta è W=240 almeno. Le farine indicate come "specifiche per pizza" normalmente sono adatte ad una lunga lievitazione. Se non riuscite a procurarvi una farina 0 o 00 che abbia la "forza" adeguata, si possono mescolare in proporzione 70% - 30% farine 00 e Manitoba normalmente reperibili in commercio. L'aggiunta di Manitoba (che ha un indice W elevato, 300 o superiore) creerà un mix con la "forza" necessaria.

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